|
CARTA DI SANDRIGO
STATI GENERALI DEI BOSCHI DI PIANURA 26 ottobre 2017 - Sandrigo (Vi)
pag.3
|
Attenzione prioritaria dovrà essere data all’ampliamento della superficie dei
boschi esistenti, rafforzandone il valore naturalistico e la resilienza
ecologica. Un’attenzione particolare dovrà essere posta all’eradicazione delle
specie vegetali invasive presenti nei residui lembi di boschi planiziali che in
molti contesti ne minacciano la biodiversità e la funzionalità. Nel contempo si
dovrà lavorare con grande decisione all’incremento della biodiversità vegetale
ed animale dei boschi esistenti, intervenendo sulla loro struttura con le
migliori tecniche che la selvicoltura mette a disposizione ed introducendo in
modo attivo le componenti floristiche ancora assenti vista la loro recente
origine artificiale. Grande attenzione dovrà essere posta nella valorizzazione
dei prodotti (legnosi e non legnosi) e dei servizi forniti dai boschi di
pianura, coscienti che essi possono avere anche un elevato valore economico,
come già ben dimostrato in alcuni contesti pilota (si veda ad esempio la
valorizzazione delle attività turistico-ricreative nei boschi dell’Associazione
Forestale di Pianura). In particolare dovrà essere creato un marchio collegato
ai processi di certificazione forestale, che identifichi i prodotti dei boschi
di pianura, ed in particolare il loro pregiato legname di quercia, al fine di
creare una forte domanda da parte delle imprese che vogliono valorizzare i
legnami di origine locale. In tutto il Veneto dovrà infine essere profuso un
grande impegno nelle attività di educazione, di sensibilizzazione e di
animazione territoriale per diffondere la coscienza del valore dei boschi di
pianura.
- Ruolo dei diversi attori e strumenti per raggiungere gli obiettivi Gli
ambiziosi obiettivi contenuti nel paragrafo precedente potranno essere raggiunti
solo se ogni attore reciterà bene il proprio ruolo, utilizzando gli strumenti a
sua disposizione.
La Regione del Veneto potrà garantire in varie forme un
sostegno alle azioni di ampliamento, miglioramento, conoscenza e valorizzazione
dei boschi di pianura, mettendo a disposizione adeguate risorse economiche per
attuare quanto scritto nella legge n. 13 del 2003, utilizzando anche i fondi
dello Sviluppo Rurale ed inserendo il tema dell’ampliamento e miglioramento dei
boschi planiziali entro i suoi strumenti di programmazione strategica ed in
particolare in quelli di pianificazione territoriale.
I Comuni, fino ad oggi attori fondamentali nei progetti di
ricostruzione dei boschi di pianura, potranno utilizzare strumenti sia
tradizionali sia innovativi per disporre di superfici da destinare
all’ampliamento dei boschi esistenti ed alla realizzazione di nuovi boschi,
coinvolgendo le locali forze di volontariato ed i soggetti del Terzo Settore,
soprattutto nelle attività di gestione.
I Proprietari di terreni privati, ed in particolare gli
agricoltori, potranno dare il loro contributo realizzando interventi di
forestazione anche di piccole dimensioni, significativi nel creare connettività
ecologica all’interno del territorio.
Le Imprese potranno valorizzare i prodotti locali dei boschi di
pianura (in primis la legna da ardere derivata da sfolli, ripuliture,
diradamenti, spalcature ed il pregiato legname di quercia) e potranno sostenere
la realizzazione e la cura dei boschi come concreta dimostrazione della loro
responsabilità sociale.
Le Università ed i Centri di ricerca potranno
proseguire le attività di studio, ricerca e approfondimento sui temi della
riforestazione e della gestione dei boschi di pianura mettendo il loro sapere a
disposizione della comunità civile.
|
|
|
|