Lo stesso spazio è sempre a disposizione per le attività ricreative e per chi cerca uno stile di vita più in armonia con la natura.
I boschi di pianura favoriscono l’inclusione sociale, il recupero di diversi tipi di disabilità ed hanno una benefica azione preventiva e terapeutica sulla salute e sul benessere fisico e psichico delle persone, contribuendo a ridurre i costi della Sanità.
Il carbonio fissato nei tessuti legnosi, nella lettiera e nel suolo dà un contributo alla mitigazione del cambiamento climatico e può generare una concreta entrata collegata ai servizi ecosistemici dei boschi.
Legno, funghi, tartufi, miele, piante alimurgiche ed officinali, selvaggina, sono prodotti che possono assumere una notevole rilevanza economica se adeguatamente valorizzati.
I boschi di pianura infine sono sentiti dalle comunità locali come elementi identitari, stimolando l’attività di gruppi di volontariato che se ne prendono cura gestendoli come un fondamentale “bene comune”.
In definitiva i boschi di pianura sono una componente del paesaggio essenziale per vivere bene in un territorio ricco, sano, inclusivo e bello.
- Cosa abbiamo fatto negli ultimi 30 anni
Negli ultimi 30 anni i veneti hanno preso coscienza dell’importanza dei boschi di pianura e, come ai tempi della Repubblica di Venezia, hanno iniziato a ripiantarli. Grazie anche al deciso sostegno della Regione, che nel 2003 ha emanato un’apposita legge (Legge Regionale n°13/2003 “Norme per la realizzazione di boschi nella pianura veneta”), la superficie coperta dai boschi di pianura è stata decuplicata, arrivando a coprire oltre 500 ettari, distribuiti in alcune diecine di nuclei.
I residui lembi di antichi boschi planiziali sono stati inseriti entro la Rete Natura 2.000 e, grazie al lavoro dei Servizi Forestali Regionali, sono stati oggetto di attente cure volte a migliorarne la composizione e la struttura.
Per sostenere ed orientare le attività di ricostituzione della vegetazione planiziale è stato creato il “Centro regionale per la biodiversità vegetale” di Montecchio Precalcino, gestito prima dall’Azienda Regionale Foreste e poi da Veneto Agricoltura, presso il quale si moltiplicano anche le specie legnose ed erbacee tipiche dei boschi planiziali, garantendo l’origine locale dei materiali vegetali prodotti. Il Centro, negli anni, ha fornito l’assistenza ed il supporto, sia tecnico che amministrativo, per accompagnare gli interventi di reimpianto e di gestione dei nuovi boschi.
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Obiettivi per i prossimi 30 anni (2050)
L’attività di ricostruzione dei boschi di pianura nel Veneto non può considerarsi conclusa. Essi coprono oggi solo lo 0,05% della pianura veneta!
Visto il valore dei loro servizi e visti gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati nell’”Agenda 2030” delle Nazioni Unite, un obiettivo auspicabile e fattibile per il Veneto è quello di decuplicare la loro superficie entro il 2050, portandoli ad oltrepassare i 5.000 ha, avvicinandoci all’1% della superficie agricola, come avveniva ai tempi della Repubblica di Venezia (7.000 ha di querceti di pianura, suddivisi in alcune centinaia di nuclei).
La presenza di boschi planiziali, oggi concentrata soprattutto nella parte orientale della provincia di Venezia, dovrà estendersi in tutta la pianura veneta, fornendo in modo diffuso i benefici legati alla presenza dei boschi.
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