I
Tecnici ed i
Professionisti potranno
dedicare particolare attenzione alla conoscenza delle tecniche di impianto e di
gestione dei boschi di pianura e di valorizzazione dei loro prodotti e servizi.
Le
Associazioni di volontariato ed i soggetti del
Terzo
Settore potranno vedere ampliata la possibilità di diventare gli attori
della gestione attiva dei boschi di pianura, vero capitale sociale delle
comunità locali.
I
Media e le
Agenzie di
comunicazione potranno dare un grande contributo per far conoscere il valore dei
boschi di pianura e le iniziative realizzate per rafforzarne la presenza nel
territorio regionale.
I
Cittadini infine dovranno far sentire la loro voce a tutti i
livelli decisionali, sostenendo gli attori che opereranno per l’allargamento ed
il miglioramento dei boschi di pianura e premiando, con le loro scelte, i loro
prodotti e servizi.
Oltre al sostegno derivante dalla fiscalità generale (
finanziamenti
pubblici), per la creazione e gestione dei boschi potranno essere usati
anche altri strumenti finanziari, quali le azioni di
crowdfunding
e la creazione di un Fondo dedicato all’acquisizione e gestione di terreni da
destinare a nuovi boschi.
- Dalla Carta di Rosà al 2050
Nel 2001 a Rosà un gruppo di cittadini lanciò la sfida della ricostruzione dei
boschi di pianura, sintetizzata nel documento ideologico-programmatico della
“Carta di Rosà”. Oggi più che mai il Veneto ha bisogno di ricostruire almeno una
piccola parte del suo originario patrimonio di boschi di pianura. La strada da
fare è ancora molta ma, come scritto nella Carta di Rosà, “Il Veneto ha le
risorse ideali, umane e materiali per permettersi la ricchezza dei boschi in
pianura”. Gli uomini hanno fretta e misurano il tempo in giorni, settimane,
mesi, anni. Gli alberi ed i boschi hanno pazienza e misurano il tempo in secoli.
Il 2050 è lontano per gli uomini ma è vicino per gli alberi. I sottoscrittori
della presente Carta, che prende il nome dal Comune dove si sono tenuti gli
Stati Generali dei Boschi di Pianura, si impegnano a lavorare, ognuno entro i
limiti del proprio ruolo ed utilizzando gli strumenti a sua disposizione,
affinché entro il 2050 l’1% della pianura veneta sia sotto la rassicurante ombra
dei boschi pianura.
Sandrigo, 26 ottobre 2017